venerdì 31 agosto 2007

Piccoli sprechi quotidiani

Qui sotto casa c'è un cantiere.
Il cantiere è 'mutato' nel tempo: prima (per più di un anno) era un deposito di materiale; poi è diventato un cantiere vero e proprio, per il rifacimento della piazza.

Quando c'era il deposito, avveniva non di rado che alle 2 di notte gli operai scaricassero detriti di vario genere, con tonfi e botti allucinanti, da infarto miocardico notturno!

Poi la situazione è migliorata... !!!!!!
Da un anno e mezzo gli operai lavorano alla 'riqualificazione' della piazza.
La piazza è stata quasi tutta pedonalizzata, il che in una città come Roma comporta una seria assunzione di responsabilità, perché la lotta per il parcheggio è pratica quotidiana.
Ma a parte questo...

Prima delle vacanze estive, mezza piazza era terminata, quella carrabile, con la strada e i parcheggi.
Tutti felici! La macchina parcheggiata sotto casa, i parcheggi nuovi ampi e comodi, un'area pedonale ampia con panchine e fioriere.

Sorpresa!
Da lunedi la strada è stata chiusa di nuovo, con divieto di sosta per 10 giorni.
Il motivo: manutenzione stradale!!!!!!

MANUTENZIONE STRADALE?!?!?!?
UNA STRADA APPENA REALIZZATA?!?!?!?

Gli operai stanno rimuovendo ampie porzioni di mattonato sostituendole con nuove toppe dello stesso materiale.
Non è chiaro il perché, ma una cosa è certa: la strada appena realizzata non doveva essere fatta bene, o come si dice 'a regola d'arte'.

Allora io mi domando: chi diavolo sono questi che lavorano qua sotto?
E' mai possibile che:
- abbiano dimenticato di eliminare tutte le barriere architettoniche
- abbiano realizzato opere già in fase di manutenzione a 3 settimane dal completamento
- siano stati capaci di far 'esplodere' una cassaforma di una panchina (altezza poche decine di cm!) durante il getto di cemento
- spesso si presentano in 2 operai e per giorni interi riescono al massimo a posare 2 o 3 lastre di rivestimento

Chi sono questi? A che livello di subappalto potremmo essere arrivati?

E poi noi, noi che li osserviamo tutti i giorni...
Ma è mai possibile che a nessuno venga in mente che, oltre all'enorme disagio arrecato, l'inefficienza di questo operato ricade sulle nostre tasche?!?

Sogno un giorno che tutti gli inquilini (e sono tantissimi) dei palazzi circostanti si presentino chiedendo del capocantiere per dargli una bella lavata di capo(cantiere) e dirgli di cominciare a lavorare SERIAMENTE!!!

Voglio fare il lavavetri

Gli 'ultimi', il 'racket'...

Ci si 'rimpappa' di nuovo con le parole, mostrando la propria 'superiore sensibilità' verso un problema epocale (l'immigrazione fuori controllo): l'immigrato è un povero derelitto che non sa dove andare a sbattere e il racket è il vero responsabile che va perseguito e punito.

Benissimo! Sono d'accordo sul principio.
Ma il problema *reale* dove va a finire?

Vivo a Roma dal 2000. I lavavetri, i lavafari, i vendifazzolettini, i vendifiori... e chi più ne ha più ne metta, per me sono sempre stati parte integrante di questa città.
E va tutto bene...
Qualcuno ogni tanto è troppo insistente, e pure se hai appena lavato l'auto quello ti piazza lo spazzolone intriso in quella melma grigiastra nel secchio e ti 'pulisce' di nuovo il parabrezza...
Qualcuno ogni tanto, se ti fai avanti con l'auto per evitare la trappola, ti sputa e scappa... e meno male che quando sei in colonna al semaforo la prima cosa che fai (che facciamo quasi tutti) è tirare su i cristalli dei finestrini... ammettiamolo!
Quasi tutti, anche se ti sbracci come un polipo per far capire che non vuoi che il tuo parabrezza venga toccato, appena a tiro di spazzolone melmoso te lo appoggiano delicatamente sul vetro... e che fai? Vai di tergicristallo? Te lo fai lavare?
Le donne poi sono il massimo: con l'angolo dello spazzolone schiumoso ti disegnano un meraviglioso cuoricino melmoso sul parabrezza... Malimortacci!!!
Per non parlare dei furti dal finestrino...

Ma è sempre stato così, va tutto bene, siamo tutti sufficientemente tolleranti.

Sta di fatto che, da almeno 7 anni che sono a Roma, non ho assolutamente mai avuto la percezione che qualcosa si stesse muovendo per dare a queste persone la dignità che tanto gli si vuol riconoscere oggi nei dibattiti.

Allora 'sto racket dove sta? Chi lo fa? Com'è organizzato? Perché in 7 anni e 2 governi non è mai stato neanche scalfito?

Il problema vero non è che c'è un racket che sottomette gli ultimi, ma che la gente s'è stufata di questa situazione persistente e chiede a gran voce che venga fatto qualcosa, qualsiasi cosa...

Vogliamo 'istituzionalizzare' il mestiere (?) del lavavetri ai semafori? Benissimo, sono d'accordo, almeno questa gente si può regolarizzare... sempre che il racket non la controlli ugualmente...

Prima regola per il lavavetri al semaforo: se l'automobilista di turno non ti chiama ESPLICITAMENTE, non azzardarti ad avvicinare il tuo spazzolone al suo parabrezza!!!!!

martedì 28 agosto 2007

Tesoretto, tesoruccio

Il tesoretto
dove lo metto
dove lo metto non si sa

L'Italia è un Paese strano.
L'extra-gettito ricavato dalla stretta sui controlli fiscali pone il dilemma del "che facciamo con questi soldi".
Si tende a dimenticare che c'è una cosa che si chiama debito pubblico, che grava su ognuno di noi e, ancora peggio, anche sui figli che eventualmente ognuno di noi metterà al mondo: mio figlio, se nascerà, nascerà con milioni di debito!

Paragonando l'Italia a una famiglia con il conto in banca in profondo rosso, è come se questa famiglia vincesse alla lotteria e fosse indecisa se utilizzare quei soldi per regalare una fornitura di viagra per il nonno o di caramelle per il più piccolo, fregandosene della possibilità di migliorare la condizione generale della famiglia.

Siamo strani noi Italiani, che da mesi ormai ascoltiamo i nostri cari politici che cercano di convincerci che è meglio fare così, no anzi, il contrario di così... e noi che li stiamo pure a sentire, senza pensare sempre e in ogni momento che per loro è tutta una questione di preferenze.

Fortuna che l'Europa ogni tanto ci dice cosa sarebbe meglio fare.

$$$ e morte

Antonio Puerta è morto.
Tutti in cordoglio.
R.I.P.

Io spero che comincino a non riposare in pace quelli che hanno pagato o che hanno preso soldi perché un cardiopatico giocasse a livello agonistico.