Forse non tutti sanno che... sono un designer iscritto all'ADI.
Bene, lo scorso settembre si è tenuta l'assemblea dei soci ADI, che mi risultano essere intorno al migliaio.
L'assemblea si è tenuta a Milano.
Ora, i soci ADI sono sparsi su tutto il territorio nazionale, e a me non risulta che Milano occupi una posizione baricentrica nella penisola.
Di conseguenza la maggioranza dei soci ADI avrebbe dovuto sobbarcarsi le spese di trasferta e di inattività per almeno un giorno per prendere parte all'assemblea.
Ovviamente il quorum non è stato raggiunto... Ma va!?
Ma la cosa più buffa sapete qual è?
Che l'unica alternativa che l'ADI è stata in grado di partorire è un meccanismo di votazione dell'ordine del giorno (approvazione del nuovo statuto) via posta raccomandata!!!
Di conseguenza l'ADI ha:
- speso soldi per inviare una raccomandata a tutti i soci
- speso soldi per inviare ai soci una busta pre-affrancata da inviare per raccomandata
- perso un mese a preparare il tutto
- perso un mare di tempo per arrivare a poter decidere sull'ordine del giorno
Capisco che siamo in Italia, dove anche se l'e-mail è stata equiparata legalmente a una raccomandata A/R ci vorranno secoli prima che le persone lo capiscano; ma qui parliamo di un'associazione che ha internamente un'enorme componente giovanile, attenta alle nuove tecnologie, che con queste tecnologie ci lavora!
E' mai possibile che non si riesca a sfruttare queste tecnologie in occasioni tanto complesse come un'assemblea dei soci?
I soci ADI hanno accesso riservato al sito internet dell'ADI: non può essere questo un punto di partenza per attuare un sistema di votazione remota?!
Trasecolo...
1 commento:
Forse spendono soldi inutilmente per registrare qualche uscita di bilancio...altrimenti solo entrate!?
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